LA CURA è ALL’ORIGINE DELL’ARTE
L‘ARTE e la VITA
CHE COS’È UN OGGETTO D’ARTE? COME VIENE FUORI, COME È VENUTO FUORI LE PRIME VOLTE?
In questo sito, premessa la considerazione del concetto estensivo di arte come esercizio di un mestiere e, in primo luogo, del mestiere di vivere, si scava alla ricerca dell’origine e del senso dell’arte. Ci si occupa, oltre che delle informazioni esperienziali e progettuali insite negli oggetti, della funzione, dello sguardo “giudicante” l’irrilevanza o la rilevanza culturale e estetica più o meno esemplare di un oggetto.
Ogni vivente è un trasmettitore e elaboratore di informazioni (segnali) fino ad averne consapevolezza e arrivare ad attribuire informazioni (semantiche) alle cose per tentativi e errorri (evoluzione). In questa traiettoria si collocano come spie gli oggetti-opere.
IL FARE UMANO
Dal fare umano nasce la tecnica e l’arte. L’arte è un fare, un operare con cura producendo immagini di vario tipo che sono informazioni. Un fare concettuale e/o operativo, relazione tra un obiettivo e la realtà che contribuisce a modificare. Una relazione che è CURA in quanto persegue con più o meno fortuna, attraverso manufatti concreti o astratti, la stella polare dell’efficacia il cui obiettivo finale è politico, riguarda il rapporto con l’ambiente e con le altre persone.
Se quindi per arte intendiamo in ultima analisi un fare qualcosa nella vita più o meno bene, allora la vita è arte e viceversa. Dalla vita a volte poi nasce un’azione, un’opera che, grazie al contesto, assume un carattere sublime, esemplare. Un’esperienza da cui ripartire.
LA BELLEZZA DELLE OPERE È UNA QUESTIONE DI OBIETTIVO E DI MESTIERE
Opera, fare, obiettivo, cura, efficacia, arte sono termini che riguardano fenomeni della cultura e della tecnica. Queste parole non riflettono fenomeni naturali ma le azioni umane. In natura esistono cose molto più belle delle opere umane, vere e proprie opere d’arte. Ma non sono arte o diventano aspetti di opere d’arte in quando sono “prese o riprese”.
La concentrazione e la focalizzazione di un pensiero, lo sforzo creativo, trovano espressione in forme originali dello sguardo della mente. Scrive Einstein “Le parole o la lingua, scritte o parlate, non sembrano svolgere alcun ruolo nel mio meccanismo di pensiero. Le entità psichiche che sembrano fungere da elementi del pensiero sono certi segni o immagini più o meno chiare che possono essere ‘volontariamente’ riprodotte e combinate”.
Se l’arte è produzione di significati, ha, in primo luogo, l’esigenza di comunicare o, semplicemente, di esprimere messaggi ed emozioni con un fare. Qualcosa che interroga, che stimola, che è diventato un obiettivo spesso inconscio. Per questo si richiede all’autore o agli autori di un’opera arte e mestiere. Mestiere e maestria che non coincidono con il virtuosismo. L’arte è frutto di doti affinate con l’esercizio all’interazione e all’estrazione, alla cura, lavorando materiali variamente costituiti. Esercizio che si confronta con i risultati dell’azione messa in campo rispetto alle attese e alle priorità perseguiti quali: bellezza, benessere, denaro, potere.
Arte, scienza e politica evolvono perseguendo obiettivi sotto l’influenza della tecnica. Esse stanno cambiando e, in un certo senso, convergendo grazie alle informazioni che la rivoluzione digitale esalta.
TUTTI ARTISTI: C’È ARTE NELLE OPERE SE C’È CURA
L’efficacia delle opere, siano esse beni o servizi, è un obiettivo del fare con cura proprio dell’arte.
Come si valuta un ospedale, un discorso, una poesia, una musica, una formula, un evento, un quadro?
“Dal frutto si vede il tipo di pianta.”
Dall’obiettivo, dal progetto più o meno esplicito che ne è derivato, dalle risorse dipendono gli esiti di un’opera. Questi sono passaggi obbligati del nostro agire e degli oggetti prodotti che ci definiscono nelle relazioni e quindi nel modo di esprimere cura.
Una girandolina può essere un’opera d’arte, cioè una cosa che non gira a vuoto, così come una relazione terapeutica. Un oggetto, espressione artistica umana, non è solo uno strumento, è rapporto sia con la natura sia con la tecnica e con la cultura o il modo di intendere la vita. Le opere sono pensieri, obiettivi che diventano realtà incontrate e da incontrare, le storie di un’esperienza. Sguardi interessati e emozionati, risposte operative a bisogni, a problemi. Fini perseguiti e raggiunti grazie a risorse a disposizione e alle circostanze, ma soprattutto ad un saper fare.
IL PROGETTO DENTRO L’OGGETTO
Prendiamo il caso di una clava o di un’ascia. Vediamone il progetto, la realizzazione fisica, l’uso. L’arte e l’efficacia dell’ascia sono determinate dal funzionamento ingenerato nello sguardo, nella presa con le mani, nell’azione di difesa o di offesa, nella fattività dell’oggetto. Il bersaglio da mettere a fuoco, il pensiero messo in moto, l’obiettivo essenziale a cui lo strumento risponde ne determina o meno l’efficacia e quindi la qualità artistica del manufatto. Anche se un’ascia non è direttamente classificabile tra le belle arti.
Il concetto di efficacia è per definizione relativo, cioè variabile caso per caso, presuppone un fare, è un’azione con un obiettivo dell’esistere. Quando l’uomo si confronta con la natura e, in generale, con la realtà sociale si trova sempre di fronte alla scelta: tra inerzia di fatto, voluta o meno, e azione. Lasciare che le cose facciano il loro corso restando in attesa del risultato “tendenziale” previsto o intervenire per il cambiamento comporta comunque individuare l’obiettivo. Un obiettivo possibilmente “vincente”. Cioè appropriato alla situazione, al bisogno. Coerente nella sequenza delle priorità rispetto all’obiettivo ultimo, alla propria portata e ai mezzi disponibili.
Le opere sono progetti con interventi e azioni. Sono arte se “consolidano” l’obiettivo, lo rendono evidente nel contesto.
L’efficacia e l’arte delle azioni e delle opere non si misura e si valuta nel breve termine, richiede di scoprirne la storia, l’evoluzione, la fine oltre il fine. Essa dipende dai risultati, dalla produzione di obiettivi lungimiranti del tipo “liberi & giusti & BELLI“. In primo luogo arte del vivere, partendo dall’arte del mangiare con quello che passa il convento, per esplodere in milioni di piccole e grandi opere d’arte.
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test commento
Lasciare che le cose facciano il loro corso effettivamente può essere un modo per perseguire un obiettivo e quindi fare un’azione efficace.
Nei giochi e in politica l’OBIETTIVO è vincere, in economia guadagnare, nella scienza avere ragione, nella vita essere felici. Nell’arte? Anche. l’efficacia riguarda tutti questi obiettivi che le COSE possono perseguire in modo diretto o, quasi sempre, indiretto.
test