Utensile da cucina
Fascia di prezzo: da €1 a €9
Stecca di legno per la polenta
Nel dialetto mantovano è chiamata “Schida”. Da cui il detto a chi arriva ultimo in una gara “succhia la schida!”, in quanto la polenta è finita.
“Parla come mangi”, in quanto l’atto del mangiare è quello primario e più naturale, istituisce un preciso collegamento tra cibo e linguggio oltre che diventare una pietra di paragone per gli altri comportamenti sociali.
Per preparare la polenta, forse il piatto più povero, c’erano una serie di strumenti: un setaccio per preperare la farina, il paiolo di rame per cuocerla, fruste e mestole di legno per rigirarla (un’oretta), un tagliere di legno su cui versarla e, infine, un filo di cotone per tagliarla.
Gli utensili di cucina presenti nelle case contadine sono moltissimi e vari, poveri ma specializzati, diversi per zone e regioni, non c’era un solo arnese per cuocere o per maneggiare il cibo in cottura.
Come succedeva per i lavori nei campi, dove ogni operazione ha portato a creare un adeguato attrezzo, così è stato anche in cucina. Gli attrezzi raccantano storie non di mera sopravvivenza, ma di ARTE tramandata e sviluppata nel tempo

2 recensioni per Utensile da cucina
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ig –
Stotico
ig –
Oggetto semplice ma utile e efficace per preparare una buona polenta