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Pensiero digitale
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Metafora del pensare con un linguaggio a base “0 e 1”
Pensare binario, in digitale e con il digitale, significa USO e COMBINAZIONE POTENZIATA delle INFORMAZIONI e delle relative RELAZIONI con un linguaggio universale.
Un uomo è una macchina allorchè agisce avvalendosi di “organismi” numerici, algoritmi, intelligenze artificiali (AI)? Oppure una macchina pensa generando immagini e azioni con un codice numerico?
L’oggetto immagine proposto come metafora contiene alcuni enigmi:
(a) Quali rapporti tra informazioni e conoscenze, tra pensiero e linguaggi, tra reale e sua rappresentazione, tra umano o naturale e artificiale o virtuale?
(b) Il digitale, oltre che una modalità di coding, di scrittura di istruzioni, di trascrizione di altri linguaggi, di potenziale visione allargata delle relazioni tra vari elementi di una realtà è solo un linguaggio macchina dei nuovi media e dell’AI? Una domanda: “0 o 1?”
(c) Il pensiero digitale è un approccio mentale matematico alla interoperabilità delle cose che utilizza il pensare e l’archiviare analogico?
(d) Quale alfabetizzazione e quali metafore visive per comunicare e condividere un “pensare con il digitale” comportandosi o avvalendosi di macchine? Quale etica d’uso?
Il digitale non è solo un modo di scrittura e di dare istruzioni ad una macchina, è il principale fattore di cambiamento dei processi di produzione e di uso dei BENI e dei SERVIZI. Esso ha avuto e ha un impatto organizzativo e sociale radicale con opportunità (vedi contrasto alle malattie) e rischi (vedi guerre di vario tipo) di cui non abbiamo sempre piena consapevolezza. In particolare sono stati evidenziati i seguenti nuovi aspetti caratterizzanti i servizi pubblici e privati:
- DEMATERIALIZZAZIONE dei supporti di vario tipo delle informazioni e loro accumulo in granai o archivi immensi base per per gestioni, scoperte e guerre di conquista
- DIS-INTERMEDIAZIONI e NUOVE RE-INTERMEDIAZIONI (Piattaforme Digitali e App, miscugli accresciuti di pubblicità e informazioni veritiere e menzognere)
- ACCESSIBILITÀ e CONDIVISIONI delle INFORMAZIONI, COMUNICAZIONE multimediale, INTEROPERABILITÀ, LINK-NAVIGAZIONE (il WEB come bene comune)
- COMUNICAZIONE ANTICIPATA, SIMULAZIONI e VALUTAZIONI FACILITATE EX ANTE e EX POST dei RISULTATI
- SOSTENIBILITÀ SOCIALE della TRASFORMAZIONE DIGITALE, SEMPLIFICAZIONE in superficie e COMPLESSITÀ accresciute, ALGORITMI OPERATIVI e INTERFACCE UTENTI delle COSE ignoti (vedi CODICE SOFTWARE);
- SORVEGLIANZE senza controllo democratico
- DECENTRAMENTI e POTENZIALITÀ di AUTO-COORDINAMENTO, LAVORO a DISTANZA, INCERTEZZE e NUOVI CONFINI
L’informazione digitale, tanto più dopo internet e AI, non è solo computazione. Essa costituisce un passaggio epocale del linguaggio umano in quanto ha cambiato il modo di conoscere e di operare come la scrittura, che ne è la base, e più della fotografia. Il pensiero digitale non è post-umano in dato che sono gli uomini che lo utilizzano e possono decidere o meno di delegarlo a macchine per validare, selezionare e relazionare le tante informazioni disponibili prima di fare.
“Nell’animo hanno gli uomini il pensiero,
discernere il meglio quale guida,
autentica sarà la loro vita,
degli anni il numero più vero.”
# Il FILO a PIOMBO delle ANALOGIE: “Dal CONCRETO al SIMBOLICO e al CONCETTUALE”

1 recensione per Pensiero digitale
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ig –
Livello di efficacia nella figurazione di un concetto da verificare. Immagine simbolica di una macchina umana che tralascia le emozioni e le passioni tipiche dell’esserci degli umani