Vanga tradizionale con gambaletto e vanga nordica a manico corto

“… colpi di vanga, colpo dopo colpo, giorno dopo giorno …”

La vanga è l’oggetto contadino più comune testimone della cultura del tempo ritmato dalle stagioni della terra, della fame e del lavoro degli umani.

Esempio di tecnologia e di funzionalità, di anonimato creativo e di design che tiene insieme lavoro, arte e mestiere di vivere. L’agricoltura è iniziata circa 10.000 anni fa e ha cambiato non solo lo stile di vita, ma anche il modo di pensare le cose.

Utensili che fanno vedere la caratteristica del FARE e dell’ARTE degli umani i quali più che adattarsi all’ambiente, come fanno per lo più gli altri animali, cercano di adattare a sé l’ambiente. Esprimono “MATERIALMENTE” il pensiero, l’essenza del fare e dell’arte, l‘invenzione dell’agricoltura e dell’industria, il rapporto con la natura e tra le persone.

Gli arnesi delle civiltà contadine costruiti, tenuti per giornate intere nelle mani e consumati trasmettono la fatica e il senso dei pensieri non scritti di classi subalterne. Falce e martello, ma anche mestoli, setacci e vanghe, hanno assunto nella storia valenze simboliche politiche di denuncia delle disuguaglianze di classe e di genere.