PERCORSO quale SERVIZIO
Fascia di prezzo: da €2 a €4
Traccia del flusso operativo di un processo di diagnosi e cura.
Caso di tumore al seno, patologia grave colta nella sua manifestazione e impostazione dell’agenda del servizio personalizzato e condiviso.
Un SERVIZIO è qualcosa di più e di diverso da una singola prestazione o di più atti scollegati. Esso configura una RELAZIONE* nel TEMPO tra fruitore (il Principale con il suo “terreno“) e operatore/i (l’Agente con le sue “caratteristiche”). Entrambi sono chiamati a collaborare per perseguire lo stesso obiettivo: identificare il problema e l’ESITO atteso con azioni e interventi PERSONALIZZATI in un periodo presunto e poi certo.
Il percorso di servizio, in sanità e non solo, è un viaggio in compagnia di uno o più professionisti che, oltre ad essere cadenzato nello spazio (da località di passaggio, vedi Pianta e Percorsi, e situazioni atmosferiche, viabilistiche, ecc.), è ritmato giornalmente nel tempo da stati di salute, decisioni e eventi (misurazioni di stati corporali, protocolli e prestazioni). La sua informazione, simulazione e visione sistematica prima e durante (dal punto di vista del paziente e degli operatori) è essenziale per la buona riuscita del viaggio. Le informazioni disponibili gestite con un modello informativo adeguato sono dirette alla gestione: (i) del “gemello digitale del paziente”, (ii) della migliore statistica della casististica analoga e dei relativi percorsi clinici, (iii) delle caratteristiche proprie del servizio specialistico a cui si accede.
Il PERCORSO, visto dagli operatori, è simile ad una catena di montaggio con un inizio e una fine, per atti e fasi successive di prestazioni-relazione, ottimizzazioni del percorso stesso e valutazione dell’esito finale. Visto invece dalla persona utente è lo schema per un’agenda-diario da conoscere possibilmente in anticipo (vedasi anche normativa sul consenso informato). Essa delinea le possibili relazioni di servizio (con operatori più o meno empatici tenuti a non essere PIETOSI per evitare “la piaga purulenta”), ma soprattutto un proprio “stare con sè ammalato” da affrontare, spesso angoscioso.
È quindi un MODELLO per l’informativa, per dare forma al servizio, per la progettazione (DESIGN) condivisa, la programmazione e la REALIZZAZIONE di diversi tipi di interventi di pubblica utilità: sanitari, educativi, ambientali, giudiziari, ecc.. Un modello articolato e sistematico di gestione delle informazioni e di relazione su cui basare l’organizzazione dei servizi stessi e l’iformazione su di essi.
Il metodo di intervento terapeutico per percorsi ha nel Servizio Sanitario esempi applicativi emblematici, in particolare nel caso del ricovero ospedaliero. Esso ha le evidenze di efficacia dei risultati misurati in termini di salute recuperata. Il percorso sanitario è caratterizzato dalla fase dell’individuazione del problema del paziente, dalla diagnosi e previsione dell’andamento tendenziale della malattia o prognosi senza e con interventi clinici, a cui segue la personalizzazione delle cure e la programmazione nel TEMPO delle stesse da aggiornare in relazione agli eventi clinici. D’intesa tra paziente e medico di riferimento sono stabiliti cioè le terapie, i regimi assistenziali insieme alle misurazioni e valutazioni degli stati/andamenti della salute acquisibili/acquisiti con le stesse terapie.
* La relazione tra Agente (operatore/i: medico di riferimento e equipe terapeutica) e Principale (utente: paziente) si basa sulla cosiddetta alleanza terapeutica, un patto di trasparenza informativa reciproca del percorso e dei possibili risultati da perseguire insieme. Il medico ne sa sicuramente di più, ma sono soggi spesso accessiibili anche al paziente le informazioni riguardanti l’ITER ipotetico stabilito in base a evidenze di solito statisticamente stabilite e necessariamente da adeguare al paziente. Oggi, accettare da parte del medico che il paziente o il suo familiare accompagnatore sia informato, può essere problematico e forse anche complicare una relazione che ha nel valore del TEMPO per la persona il suo fondamento. Essere consapevoli del proprio vissuto è, d’altra parte, la nostra prima responsabilità anche come pazienti. Da qui la necessità di fare del paziente il vero protagonista del percorso e della relazione “capacitandolo”, mettendogli anche a disposizione in modo sistematico e con accesso diretto a base dati validate le informazioni disponibili su tempi, modi e alternative dei percorsi ipotizzabili per affrontare e gestire il suo caso secondo il suo progetto di vita.
Figura di percorso di un servizio sanitario, senza indicazioni dei tempi (medi) prevedibili e delle indicazioni dei rischi (clinici), proposto per affrontare una malattia acuta e grave con evidenziazione di output & outcome intermedi.
Un percorso teorico fattibile assicurato da un servizio pubblico per venir fuori da un problema si basa su esperienze osservate dell’andamento della gestione di problemi analoghi. La personalizzazione prima e durante dello stesso con simulazioni e valutazioni (gemello virtuale) è il metodo.
In sanità il metodo di lavoro per percorsi clinici o PDT – da alcuni ritenuto meramente teorico e utopico – si trova di solito di fronte problemi molto COMPLESSI per cui non si può prescindere: dalle caratteristiche del singolo paziente, dalla gestione informatizzata e sistematica con alert e indicazioni, da molteplici informazioni da monitorare nel tempo derivante dalla casistica “appresa approfonditamente”, dall’organizzazione del servizio e della gestione del rischio clinico, da una adeguata capacità di calcolo (vedi intelligenze artificiali).
I PERCORSI specialistici sanitari quali servizio si distinguono in funzione della gravità e urgenza del problema di salute da affrontare e per la durata dell’intervento/i previsto/i (ritorna la priorità da monitorare: il fattore TEMPO della prevenzione e delle terapie) tra:
- – PERCORSI di MALATTIA, in base alla traiettoria di malattia (disease trajectory), traguardati di solito ad un ricovero ospedaliero, aventi l’obiettivo del possibile superamento di un problema serio e urgente di salute (vedi PDTA);
- – PERCORSI di SALUTE non ospedalieri ma ambientali, con monitoraggi trimestrali-semestrali-annuali, che hanno obiettivi di prevenzione, di miglioramento o di contenimento di una situazione clinica patologica spesso cronica il cui raggiungimento è valutabile per tappe e a determinati passaggi (vedi anche PAI o percorso assistenziale individuale e di monitoraggio specialistico).
I due tipi di percorso sono spesso integrati e richiedono un PROGETTO condiviso tra l’utente e il professionista specialista di riferimento del progetto-percorso stesso. Il percorso è di solito raffigurabile con un diagramma o flow chart in cui sono rappresentati decisioni/attività/professionisti e eventi/stati di salute (parametri vitali del paziente), fasi e tempi.
Note di s-fondo derivanti dall’esperienza in un ospedale che si deve occupare insieme di prevenzione, cura e riabilitazione.
La malattia è un’esperienza ecologica, pratica umana del limite, del corpo che richiede ascolto. Esercizio del rapporto tra NATURA, che non è altro da noi, e CULTURA, scienza e arte.
Il nuovo contesto epidemiologico della LONGEVITÀ richiede di affrontare l’invecchiamento e le malattie croniche connesse con adeguati PERCORSI. Questo tenendo conto del metodo clinico per cui il concetto di MALATTIA (disequilibrio e imperfezione, male fisico parente innocente del male morale) non è mai in contrapposizione totale a quello di SALUTE (equilibrio, perfezione, bene) e della considerazione che: “Non si muore perché ci si ammala, ma ci si ammala perché si muore” … evitando o contenendo il dolore. [“Mo Me Lo Segno” (Troisi)]
piùANNIcon menoLIMITAZIONI_ESITIinMedRiab GG
AGENDA DIGITALE – I PDTA che cosa sono, gli esempi e l’utilità per il SSN
EPA – (Vedi Clinical Pathway)
FILO di collegamento ad altri oggetti dato dal CONCETTO di ORIENTAMENTO

2 recensioni per PERCORSO quale SERVIZIO
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ig –
Modello da approfondire nelle sue diverse applicazioni, in particolare con riferimento ai percorsi di formazione e educativi e al rapporto con il modello project management
ig –
La definizione del prodotto-servizio dell’Ospedale e, in generale, dei servizi sanitari è passato dall’identificazione con l’atto medico e con la singola prestazione specialistica al percorso diagnostico terapeutico per meglio rapportare l’OUTPUT all’OUTCOME e evidenziarne l’efficacia o meno